domenica 2 novembre 2008

Efalizumab

Efalizumab (Raptiva) appartiene alla categoria dei farmaci anti-CD11, è un anticorpo monoclonale umanizzato ricombinante che lega specificatamente un’importante molecola di adesione dei linfociti T, fondamentale in tre processi chiave nella genesi della psoriasi, quali il legame dei linfociti ad altre cellule, la migrazione dal sangue al derma e l’attivazione delle cellule T, che conduce al rilascio delle citochine infiammatorie e alla proliferazione dei cheratinociti.

Questo farmaco è stato registrato all’EMEA, indicato per la psoriasi e somministrato con punture sottocutanee.
E' stato inserito nei farmaci rimborsati dal Sistema Sanitario Nazionale col la Determina AIFA del 25/06/2005 per la psoriasi a placche di grado moderato o severo nei casi di resistenza o fallimento con le cure sistemiche convenzionali.

Si veda la guida dell'AIFA all'uso del farmaco.

Effetti collaterali
  • reazioni da ipersensibilità
  • astenia
  • sintomi di tipo influenzale
  • leucocitosi
  • artralgie
  • esacerbazioni della psoriasi o insorgenza di varianti inclusa l'artrite psoriasica (sospendere)
meno comuni
  • trombocitopenia
  • reazioni nel sito di iniezione
riportati
  • poliradicoloneuropatia infiammatoria

Bibliografia

Una lista di articoli su Efalizumab tradotti in italiano da Xagena.it.

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La psoriasi è una malattia cronica, infiammatoria e iperproliferativa della cute che interessa circa il 2% della popolazione generale dei paesi occidentali.
La psoriasi è un disordine multigenico (cioè ci sono diversi geni coinvolti) scatenato da fattori ambientali.
La ricerca scientifica "ufficiale" negli ultimi anni sperimenta soprattutto terapie ad alto costo e con un ottica settoriale (solo dermatologica o solo reumatologica, solo biomolecolare, solo biotecnologica).
Sono invece tantissime le "strade" di ricerca sia delle cause che dei trattamenti che vengono trascurate.
Questo NON è nell'interesse dei pazienti!

In un saggio del 2007 dal titolo "La saggezza della folla", James Surowieki sostiene la tesi che i gruppi, anche se non competenti, ottengono risultati migliori dei singoli esperti per quanto riguarda valutazioni e previsioni.
In campo aziendale lo chiamano "crowdsourcing" e si sta diffondendo sempre più.
Questo è l'obiettivo di questa ricerca indipendente!

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